Sostenere la crescita sana dei minori attraverso l’accesso ad opportunità educative, la promozione del benessere scolastico ed il contrasto alla dispersione, favorire l’integrazione culturale anche dei loro nuclei familiari. Sono solo alcuni tra gli obiettivi perseguiti dal progetto “EduTopia”: un mix di attività educative pensate per i minori dei quartieri Rudie-San Pio, Borgo Pace e Casermette, frutto di una partnership tra associazioni del terzo settore, scuole e istituzioni contro la povertà educativa minorile, nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) Missione 5 Inclusione e Coesione – Componente 3 – Interventi speciali per la coesione territoriale investimento 3 – Interventi socio-educativi strutturati per combattere la povertà educativa nel Mezzogiorno a sostegno del Terzo Settore.
<<Oggi prende avvio il progetto EduTopia finalizzato a sviluppare una strategia unitaria attraverso la realizzazione e la sperimentazione di un modello pubblico-privato che risponda con azioni socio-educative mirate e innovative al fenomeno della povertà educativa>>. Questa è la finalità su cui si è impegnata la rete di partenariato di EduTopia e che vede come soggetto capofila la Cooperativa Sociale UNICA e quali partner di progetto l’Istituto Comprensivo Alighieri-Diaz, l’Università del Salento, il Comune di Lecce, il Teatro Koreja, le associazioni Zei Spazio Sociale, DiVagare e Young Urban Professional.
L’iniziativa progettuale ha preso forma a partire dalla peculiare connotazione dei quartieri Rudie-San Pio, Borgo Pace e Casermette in cui vivono pacificamente diverse culture e dalla consapevolezza di un necessario cambiamento nella traiettoria scuola-società, che rende attualmente evidenti le condizioni di povertà educativa, richiedendo un aggiornamento delle metodologie fino ad ora adottate.
I promotori dell’iniziativa creeranno durante il progetto un mosaico di servizi dal supporto didattico e orientamento alle famiglie ai laboratori di rafforzamento delle competenze STEM ad esperienze culturali e sociali in favore dei minori, tra i 5 e i 10 anni. <<Questo modello, – continua Giorgio De Vitis, presidente di UNICA – prevede l’adozione di un patto educativo, pubblico-privato, che garantirà alla comunità educante dei quartieri interessati una pianificazione delle attività educative nel medio-lungo termine, sostenibile ed integrata, che grazie al dialogo continuo e attivo della partnership permetterà di costruire sul territorio un “Villaggio Educante” basato sul principio di integrazione attiva del minore nel gruppo classe e nella comunità di riferimento.>>